La splendida voce di Holly Cole mancava ad una prova in studio dal 2007, anno di uscita del suo “Holly Cole”. Questo nuovo cd, “Night”, ha qualcosa di magico per il mix di fattori che lo caratterizzano. La calda e suadente voce della protagonista, un gruppo di musicisti d’altissimo livello che l’assecondano, su tutti il pianista Aaron Davis, una qualità audio superba, e per finire un songbooking di primissima scelta con brani firmati John Barry, Tom Waits, Danny O’Keefe, Shuman/Pomus, Rod Mckuen/Jacques Brel, Gordon Lightfoot, solo per citarne alcuni. Il risultato è un blend di jazz, rock, blues, sapientemente mescolato dalla bravissima protagonista.
Siamo di fronte sicuramente al suo Album piu' pop, nel senso piu' bello del termine. Dalla scaletta si evince che pur avendo come stelle di riferimento del proprio stile canoro artisti del calibro di Sarah Vaughan, Billie Holiday, Anita O’Day e Betty Carter questa volta la Cole ha voluto confrontarsi con dei brani provenienti dal piu' bel cantautorato made in Usa. Fantastica la sua versione di Walk Away del grande Tom Waits ma anche brani indimenticabili come Viva Las Vegas, Love Lies e ancora Whistin' Past the Graveyard fanno di questo cd una gemma impreziosita da You've Got A Secret dove la Cole si mette alla prova componendo di propria mano lo stesso brano.
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Canale Ufficiale You Tube Di Holly Cole
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Non si tratta di una novita', ma visto il grande successo che sta riscuotendo il loro ultimo lavoro ( I Luf Cantano Guccini ) abbiamo decisi di riproporvi anche il loro precedente lavoro in formato "liquido". ( qualita' 16bit/44khz, la medesima del cd ). Cosa dire dei Luf.... Vi rimandiamo a questa bella recensione apparsa sul Mucchio...“Flel” porta I Luf ad occupare un ruolo determinante nel mondo combat rock e folk italiano. Li colloca a metà strada fra i Gang più popolari e i primi Modena City Ramblers, senza dimenticare il filone Davide Van De Sfroos e soprattutto i maestri irlandesi Pogues.
Ma da tutti questi compagni Dario Canossi e gli altri lupi, negli anni, non hanno rubato nulla, semmai ne hanno amplificato il valore. Questo album è di certo il più bello e importante della loro carriera, alterna ai pezzi in dialetto camuno anche brani in italiano in cui la cifra stilistica esce fuori in modo se possibile maggiore. Canzoni contadine, canzoni contro, canzoni d’amicizia, canzoni d’amore e canzoni da festa. Cosa si può chiedere di più? Si parte con le cornamuse scozzesi di “Africa”, dal sound robusto e con un finale che farà esplodere la festa sotto il palco, per passare al folk rurale di “Flel” (lo strumento che un tempo serviva per battere il grano), dove appare per la prima volta Davide, e arrivare alla ballata “Dal nido”, commovente omaggio per chitarra, flauto e fisarmonica al cantautorato classico. Poi si torna all’allegria con il dialetto di “Tira la barba al fra’”, filastrocca folk-rock in cui riappare Davide, amico e gradito ospite. Fisarmonica su tutto in “La neve”, mentre “Stella clandestina” è una ninna nanna struggente che nel finale diventa un valzer. “Fürtüna” riprende con allegria e acume il filone del dialetto camuno, quello di Lozio, paese di Dario. “Angelo” ci porta nel territorio del country americano, chitarra e armonica richiamano Johnny Cash. “Regina delle sei” cavalca i binari folk, come l’irresistibilmente antiberlusconiana “Littel Monchi”, che si regge sul ritmo incessante di fisarmonica, flauto e banjo. “Luna di rame e d’ottone”, già conosciuta, segue la stessa linea, ma ha uno sfogo arabeggiante. La protesta di “Basta” è uno dei frutti della importante collaborazione di Canossi con il comico Flavio Oreglio. “Il treno delle sei” è un’epica rock ballad. Alla fine c’è “Vorrei”, seconda canzone del disco scritta da Dario e Flavio e dedicata alla mamma di Peppino Impastato. Rabbiosa e commovente. Ecco i nomi dei lupi, autori di un lavoro strepitoso: Dario Canossi (chitarra e voce), Sergio Pontoriero (banjo, basso), Sammy Radaelli (batteria), Fabio Biale (violino, mandolino), Cesare Comito (chitarra), Matteo Luraghi (basso), Stefano Civetta (fisarmonica), Pier Zuin (flauto traverso).
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